Adrenalin
Scattai questa foto nel 2006, non conoscevo questo vecchietto, non sapevo nulla di lui, eppure osservandolo rimasi affascinato da quella scena, da quella storia di vita che chissà quante gioie e dolori nascondeva. Seduto sui gradoni di questa fontana del paese dove sono nato e cresciuto, Noto, rapì la mia attenzione, mi fermai a guardarlo, presi la mia allora Nikon D40X e scattai. Oggi, rivedendo questo scatto, ho riprovato le stesse emozioni, se non più forti, rapito dall\'immaginazione e dalle domande: Chissà che fine ha fatto, chissà se si è più seduto li, se è ancora vivo.... Ma quello che più mi tormenta è immaginare cosa stesse pensando in quel momento. Sento un tristezza infinita, lo vedo li, con lo sguardo rivolto all\'infinito, la solitudine di un uomo che forse ha perso amici o parenti, o forse vuol soltanto isolarsi da una realtà che gli sta stretta. Solitudine, malinconia. Poi però vedo nel suo viso, una smorfia che sembra un sorriso e mi consolo, forse non sta soffrendo, forse sta solo godendosi quanto ancora gli rimane pensando a quanto di brutto le sue ormai fragili spalle hanno dovuto sopportare. Sorrido anche io. Uno dei motivi per cui Amo la Fotografia è questo, che non finisce mai di stupirti, di emozionarti. Questo vecchietto per me non morirà mai, perché è qui davanti a me, e la sua vita per me è una storia infinita. Vorrei potesse sapere quanto per me è stato ed è importante.